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I diritti dei cittadini europei dopo la Brexit

Dal 24 giugno del 2016, data in cui sono usciti i risultati del referendum sulla Brexit, una delle piu’ grandi preoccupazioni per i cittadini europei che attualmente vivono del Regno Unito (e per le aziende che hanno assunto tali soggetti) riguarda quello che sarà il loro status dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Il governo inglese ha piu’ volte ribadito l’intenzione di salvaguardare i diritti di quei cittadini europei che vivono attualmente nel Regno Unito e desiderano rimanervi anche dopo l’uscita del paese dalla UE.

Tuttavia, il mantenimento di tali diritti è sempre stato condizionato dalla possibilità per il Regno Unito di negoziare simili forme di tutela a protezione dei cittadini inglesi che invece vivono in un altro stato dell’Unione Europea.

Dal punto di vista economico, le ragioni per garantire ai cittadini europei che attualmente vivono in UK il diritto di rimanere nel paese anche dopo la Brexit sono piuttosto evidenti. Ci sono attualmente infatti circa 3,5 milioni di cittadini europei nel Regno Unito, e all’incirca 2,4 milioni di loro svolgono attività lavorativa.

Se tali soggetti fossero costretti a lasciare il paese in seguito alla Brexit, senza dubbio le conseguenze per l’economia del Regno Unito sarebbero disastrose.

Il 29 marzo del 2018 il Regno Unito e l’Unione Europea sembrano aver raggiunto un accordo sui diritti dei cittadini europei dopo la Brexit.

Si spera che tale accordo possa garantire un maggior livello di certezza ai cittadini europei e ai loro familiari che vivono nel Regno Unito.

Di seguito vengono riassuntivamente elencati i contenuti dell’accordo:

  • I cittadini europei che arrivano nel Regno Unito entro il 31 dicembre del 2020, data in cui avrà fine il periodo di transizione, e che hanno vissuto legalmente e continuativamente nel paese per 5 anni o piu’, potranno presentare domanda per il settled status. Acquisito tale status, gli stessi avranno diritto di risiedere nel Regno Unito a tempo indeterminato. Ciò significa che gli stessi saranno liberi di risiedere in UK, potranno accedere ai fondi e servizi pubblici ed eventualmente, se lo volessero, presentare domanda per ottenere la cittadinanza inglese. Il governo ha comunicato che i cittadini europei avranno tempo di presentare domanda per tale status fino al 30 giugno del 2021;

 

  • I cittadini europei che arrivano nel Regno Unito entro il 29 marzo del 2019 ma non avranno completato i cinque anni di residenza nel paese prima che il Regno Unito esca dall’Unione Europea, potranno nel frattempo richiedere il permesso di residenza temporaneo, che consentirà loro di rimanere in UK fino al raggiungimento dei cinque anni di residenza. A quel punto, questi potranno quindi presentare domanda per il settled status. Anche in questo caso, avranno tempo di richiedere tale permesso fino al 30 giugno del 2021;

 

  • I cittadini europei che arrivano in UK nel corso del periodo di transizione (dal 29 marzo 2019 al 31 dicembre 2020) e desiderano rimanere nel paese per un periodo piu’ lungo di tre mesi, dovranno registrare la propria presenza nel Regno Unito. Se gli stessi poi desiderano rimanere in UK anche dopo la fine del periodo di transizione, dovranno richiedere il rilascio di un permesso di residenza temporaneo, che, oltre a dare loro il diritto di rimanere nel paese, consentira’ agli stessi di maturare i cinque anni di residenza necessari per l’ottenimento del settled status;

 

  • I cittadini europei che arrivano in UK dopo la fine del periodo di transizione saranno invece soggetti alle leggi sull’immigrazione e dovranno ottenere il permesso di entrare nel Regno Unito in base al sistema di immigrazione inglese, cui verrà data attuazione dopo la Brexit. Il governo inglese, a tal proposito, dovrebbe presentare a breve una proposta per il nuovo sistema in questione;

 

  • Per quanto riguarda invece i familiari che già vivono con un loro familiare cittadino europeo nel Regno Unito alla data del 31 dicembre del 2020 (o che raggiungono un parente, cittadino europeo, nel Regno Unito prima di tale data) potranno presentare domanda per il settled status generalmente dopo aver vissuto nel Regno unito per un periodo di cinque anni;

 

  • I familiari piu’ stretti (coniuge, convivente e partner, figli a carico e nipoti) potranno raggiungere i cittadini europei che vivono nel Regno Unito anche dopo che il paese sarà uscito dalla UE laddove il rapporto di parentela è preesistente al 31 dicembre 2020.

 

I cittadini europei in possesso del settled status e di un permesso di residenza temporaneo continueranno ad avere accesso alle cure sanitarie, conserveranno il diritto alla pensione e altri eventuali benefits.

Il governo inglese ha inoltre espresso l’intenzione di estendere tale offerta anche ai cittadini di Norvegia, Islanda e Liechtenstein (che fanno parte dello Spazio Economico Europeo) e Svizzera (che invece non fa parte né dell’Unione Europea né dello Spazio Economico Europeo).

Inoltre, siccome i diritti dei cittadini britannici e irlandesi sono sanciti dall’Ireland Act del 1949, i cittadini irlandesi non dovranno presentare domanda per ottenere il settled status, il permesso di residenza temporaneo o registrarsi. I diritti di questi soggetti infatti non saranno toccati dalla Brexit.

Il governo inglese molto probabilmente comincerà ad accettare le prime domande per settled status e permessi di residenza temporanei verso la fine del 2018. L’intenzione è quella di introdurre un sistema piuttosto semplice e rapido, che consenta di presentare tali domande online.

Il Ministro per l’immigrazione ha comunicato infatti che il modulo per presentare domanda avrà un massimo di otto domande, il costo della procedura non supererà le 75 sterline e la decisione verrà presa entro due settimane.

Al fine di facilitare e velocizzare il processo, l’Home Office collaborerà con altri dipartimenti governativi come l’HMRC, al fine di verificare l’identità dei soggetti che presenteranno domanda e ottenere i dati governativi esistenti.

Tutto ciò dovrebbe ridurre l’ammontare di documenti che dovranno essere spediti dal soggetto che presenterà la domanda.

Inoltre, i criteri per ottenere il settled status saranno in sostanza gli stessi di quelli necessari ad ottenere la residenza permanente ai sensi del diritto europeo e cioè: il cittadino europeo deve aver risieduto continuativamente nel Regno Unito esercitando i diritti previsti dal trattato UE (come ad esempio essere dipendente, libero professionista, studiare o cercare lavoro) per un periodo di almeno cinque anni. Il governo inglese, tuttavia, ha chiarito l’intenzione di adottare un approccio piu’ pragmatico nel gestire le domande per il rilascio del settled status.

Ad esempio, solitamente i cittadini europei che studiano in UK o sono autosufficienti economicamente da almeno cinque anni potranno ottenere il permesso di residenza permanente se hanno avuto una assicurazione malattia completa per tutto il periodo di tempo in cui hanno esercitato tali diritti previsti dal trattato. Il governo inglese ha però specificato che coloro che presenteranno domanda per il settled status non dovranno anche fornire la prova di essere in possesso di tale assicurazione malattia.

Ha inoltre aggiunto che, a coloro che sono dipendenti o libero professionisti, non sarà richiesto di dimostrare che si tratti di un’occupazione effettiva e non marginale o supplementare.

In altre parole, l’Home Office non si occuperà di verificare il livello di attività (dipendente o autonoma) e il reddito del soggetto al fine di valutare se lo stesso sta di fatto esercitando uno dei diritti previsti dal trattato.

Ai sensi del diritto europeo, i cittadini europei che hanno acquisito la residenza permanente nel Regno Unito possono richiedere un documento che certifichi lo status di residente permanente, anche se ciò non è obbligatorio.

Il governo inglese, peraltro, ha comunicato che tali documenti cesseranno di essere validi quando il Regno Unito uscirà dall’Unione Europea.

Tuttavia, il governo inglese ha confermato che coloro che sono in possesso di tale documento potranno utilizzare una procedura semplificata per scambiarlo con un documento che ne attesti il settled status, senza dover pagare alcuna tassa.

Il governo inglese si è dichiarato consapevole della sfida a cui va incontro data la necessità di rilasciare permessi di residenza temporanei e documenti attestanti il settled status a piu’ di tre milioni di cittadini europei che attualmente vivono nel Regno Unito.

Oltre a sviluppare un sistema interamente online, il governo ha intenzione di triplicare il numero dei dipendenti dell’Home Office al fine di processare entro brevi tempi la mole di domande che verranno presentate.

L’accordo in questione dà maggiore certezza ai cittadini europei che hanno intenzione di trasferirsi nel Regno Unito entro la fine del periodo di transizione, consentendo loro maggior tempo per pianificare il loro trasferimento.

Tuttavia, sembra strano che il governo inglese sia stato disposto a rinunciare ad una delle proprie principali posizioni negoziali, e cioè che i cittadini europei siano soggetti alle leggi sull’immigrazione del Regno Unito una volta che il paese uscirà dall’Unione Europea il 29 marzo del 2019.

E’ chiaro che il governo inglese abbia deciso di cedere sulla questione al fine di poter raggiungere migliori compromessi su altre questioni.

Inoltre, l’accordo in questione estende il periodo di transizione, almeno per quanto riguarda i diritti dei cittadini europei, al 30 giugno del 2021, e pertanto questi ultimi dovranno ottenere il settled status o un permesso di residenza temporaneo solamente a partire da tale data.

 

 

 

 

 
 

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