Brexit: Il piano di Theresa May
Il primo ministro del Regno Unito, la conservatrice Theresa May, ha pronunciato a Londra l’atteso discorso per illustrare il piano Brexit.
“Il Regno Unito non cercherà di restare nel mercato unico europeo” ha detto la May, optando quindi per una “Hard Brexit”.
Il governo si adopererà per trovare accordi con i paesi dell’UE fatti su misura per la Gran Bretagna, la cui aspirazione è quella di creare una “Global Britain”.
Il Primo Ministro, ha spiegato, inoltre, di avere già parlato con i principali leader europei e che tutti, “a parte un paio”, hanno confermato di essere disponibili a trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti.
La May ha usato sostanzialmente toni concilianti dicendo di essere al lavoro per fare in modo che il Regno Unito continui a essere uno dei “migliori amici” dell’Unione Europea:
“Voglio essere chiara. Il Regno Unito vuole continuare a essere un buon amico e un buon vicino dell’Unione Europea, ma so che ci sono alcuni che chiedono un accordo punitivo nei nostri confronti. Sarebbe una calamità autoinflitta per i paesi dell’Europa e non sarebbe un gesto amichevole. Il Regno Unito non potrebbe mai accettare un approccio di questo tipo”.
Theresa May ha confermato di volere attivare il prossimo marzo l’Articolo 50 del Trattato di Lisbona con l’obiettivo di recuperare il controllo dei propri confini.
Ecco i 12 punti del cosiddetto “Plan for Britain” che il governo intende perseguire per negoziare l’uscita del Regno Unito dalla Unione Europea.
- Offrire certezze
Il settore pubblico e privato e molti altri soggetti hanno bisogno di certezze, soprattutto in una fase di transizione. Nel momento in cui si andrà ad abrogare l’European Communities Act, il governo convertirà il corpo della vigente normativa Europea nella legislazione britannica”.
Il Parlamento britannico voterà inoltre l’accordo finale emerso dai negoziati con l’Unione Europea a seguito della Brexit.
- Riprendere il controllo legale
Le leggi del futuro saranno fatte a Westminster, Edimburgo, Cardiff e Belfast e saranno interpretate dai giudici nelle corti nazionali. Finisce quindi “la giurisdizione della Corte di giustizia europea in Gran Bretagna”.
- Rafforzare l’Unione
Lasciata l’Unione Europea non si dovranno creare ostacoli interni: alcuni poteri torneranno a Londra, altri alle amministrazioni decentrate.
- Conservare la Common Travel Area con la Repubblica di Irlanda
May si dice pronta a lavorare per offrire una soluzione pratica al fine di mantenere una zona di libero spostamento con la Repubblica di Irlanda.
- Controllo dell’immigrazione
L’immigrazione dall’Europa sarà controllata: il processo sarà gestito in modo da tutelare l’interesse nazionale, pur confermando una generale apertura nei confronti dell’immigrazione che porta alte competenze professionali.
- Diritti per i cittadini Europei e per i britannici nell’Unione Europea
“Vogliamo garantire i diritti dei cittadini dell’Unione Europea che già vivono in Gran Bretagna e i diritti dei cittadini britannici in altri Stati membri, il più presto possibile”, spiega la May, che però chiede collaborazione reciproca ai leader Europei.
- Proteggere i diritti dei lavoratori
I diritti dei lavoratori saranno protetti, non solo nella transizione post Brexit ma in generale per affrontare i cambiamenti più complessivi del mercato del lavoro.
- Libero scambio con i mercati europei
Un accordo di libero scambio audace e ambizioso con l’Unione Europa sarà uno dei principali obiettivi del negoziato: un accordo che dovrebbe quindi dare alle imprese britanniche la massima libertà di commerciare e operare all’interno dei mercati europei – e lasciare alle imprese europee la libertà di fare lo stesso in Gran Bretagna.
- Nuovi accordi commerciali con altri paesi
Sul fronte delle esportazioni Il Regno Unito avrà un chiaro bisogno di aumentare in modo significativo il suo commercio con i mercati in più rapida crescita. Nuovi accordi, insomma, con altri paesi, al fine di ritrovare una più marcata vocazione globale.
- Il posto migliore per la scienza e l’innovazione
Sul fronte della scienza, della ricerca e delle iniziative tecnologiche, si mira ad accordi per continuare i rapporti di collaborazione con i partner europei.
- Cooperazione sulla lotta al crimine e al terrorismo
Continuerà la collaborazione con i partner europei in settori importanti quali la lotta alla criminalità, ed al terrorismo nonché’ in materia di politica estera.
- Una Brexit ordinata e regolare
No a una transizione stagnante mentre si compie l’uscita. Attivato l’articolo 50, si darà il via ad un graduale processo in cui le istituzioni della Gran Bretagna e quelle degli Stati Membri dell’Unione Europea potranno trovare accordi su materie di reciproco interesse: immigrazione, sistemi doganali, cooperazione in materia di giustizia penale, etc.
Ovviamente i tempi per i singoli accordi possono essere diversi ma nel complesso bisogna muoversi, pena il rischio, per la May, di uno sgraditissimo purgatorio politico.
Marina d’Angerio
Dottore Commercialista
ICAEW Chartered Accountant and Auditor
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